Traduzione | “Poesia dell’alba e della sera” La biblioteca hyacinthus Parte 2 di Michizo Tachihara, 1937

I. Su un vento

Il mio cuore era pieno di te, il vento dell’ovest
Il canto lento che ancora non si fermava, in una mattina di pioggia
Alla luce di una finestra chiusa
Mentre masticavo un sentimento triste

Ho ricordato, tremando, una paura
Non conosciamo le cose……
Ogni sera, soffiava accanto al lato che brillava
Già, era piegato, pesava sul mio cuore
La melodia lontana, che tu cantavi…
Era quello che lo tirava, che
Ha dimenticato…… Infine

Quando ogni sera si trasformava in notte, le nuvole passavano via
Nel nero pallido si riversava e veniva
Tu, vento dell’ovest, avresti perso tutto, avresti detto

II. Presto l’autunno

Presto arriverà l’autunno
La sera chiacchiera con noi intimamente
Gli alberi come i gesti del vecchio
Gettano ombre scure e aperte sulla direzione della notte

Tutte le cose ondeggiano incerte
Più simile a un silenzioso, leggero sospiro……
(Non è ieri, è domani)
I nostri sentimenti, sussurrati ed elusi
–L’autunno, così, è tornato
Poi, sempre l’autunno, rimase immobile
Come un uomo che implora pietà……

Prima o poi il ricordo di Non ho mai dimenticato
Ma non c’era nessun ricordo, siamo passati oltre
L’autunno…… così…… a una sera ancora–

III. Una piccola passeggiata

Una persona poteva accendere la luce
Alla costa, che leggeva un libro era un’altra persona
Perché una stanza silenziosa, una voce bassa
All’angolo, posso ascoltare (Tutte le persone ascoltavano)

Una persona poteva spegnere la luce
Sulla costa, chi si addormentava era un’altra persona
Una donna che girava e cantava
Fuori dalle finestre, puoi ascoltare (Tutte le persone ascoltavano)
Molte notti e molte notti passarono così…
Il vento gridava e sulla torre il poliziotto si faceva sentire.
–I soldati issavano bandiere, gli asini suonavano le loro campane…

E poi arrivò il mattino, il vero mattino.
Venne di nuovo la notte, venne di nuovo la notte, venne di nuovo la notte
Questa stanza, vuota, rimase nella suite

IV. Invito a dormire

Buonanotte, i volti delle ragazze avevano facce gentili
Buonanotte, sferruzzavano i suoi capelli neri
Al loro capezzale, intorno al candeliere che si accendeva di colore noce
Qualcosa di vivo esisteva (In tutto il mondo c’è neve polverosa)

Volevo cantare all’infinito
Fuori dalla finestra buia, dentro la finestra
Poi, entrare nei dormitori, nella profondità dei sogni
Poi ho ripetuto e ripetuto, volevo cantare
Come una candela
Come il vento, come le stelle
La mia voce andava qua e là come una melodia

E loro, i fiori bianchi del melo, sbocciavano
E davano piccoli frutti verdi, maturavano rossi con simpatica velocità
In breve tempo, mentre dormivano, potevano guardare i sogni

V. Alla pioggia di una notte di mezzo inverno

Dove stava andando?
Ma non aveva nulla
Tutto, perso da tempo
Da qualche parte, lontano, il luogo che non conoscevo

La notte della pioggia di mezz’inverno cantava
Anche l’aria quando aspettava
Ma quest’aria non è tornata
Lontano, lontano, il luogo che non conoscevo
Nomi di cose che si sono perse, intollerabili
Di una fredda ripetizione.
Anche questo, io, pensavo alle nostre orecchie

Al di là del tempo, questo cielo azzurro è molto chiaro!
Rimanevano solo queste speranze, e, perché si congratulavano
Non si sapeva chi, il fondo dell’occhio di questa persona

VI. Alla notte perduta

La prugnola era bruciata, che bruciava
Non era, di papilla blu
O di prugnola marrone, splendente
Mi punse il cuore

Come mi ha fatto piangere
Ma non lo fece
Mi accarezzò con la sua lucentezza
E lodò il mio cuore troppo gentile
La prugnola era bruciata, non si muoveva
Lei non era una papilla blu
Come esistevano, indefinitamente

La prugnola era bruciata, che era silenziosa
Ho dimenticato il sole e le erbe profumate
Tristemente solo, splendente, splendente, bruciante

VII. Per le tenebre traboccava e si impregnava

Se era bello, ha fatto meglio a ridere
Le lacrime, per sempre, erano asciutte
Il sole, stava tramontando nel grande paesaggio laggiù
Molto triste, questa luna stava bruciando

Fa freddo! La luce ci ha fatto scoppiare
Fragili persone vagavano e vagavano
Io, avrei vissuto dove… Rispondi
Di notte, o al mattino, o in penombra
Io, una volta ero chi?
(Non ero chi, potevo essere chiunque, chiunque…).
Ho perso l’ombra della donna che amavo

Calpestato e spezzato, la mia speranza era gentile
Mi sarei solo addormentato, nel sonno
Perché avrei sciolto un’aspirazione

VIII. Sull’orlo del sonno

Il silenzio, come una nuvola blu
gentile, cadeva su di me
Io, come un piccolo animale selvatico, sarei stato abbattuto
In un sonno che mi immergeva, immobile, proprio adesso

Ancora, sussurrava la melodia perduta
Le nuvole fluttuanti della primavera, i pulcini, i fiori e le ombre mi chiamavano
Ma non sono ancora di mia proprietà
Quel giorno, il mio aspetto che ha abbassato le braccia e ha solo camminato troppo
Io, di notte, accesi la luce, prima di dormire
Accanto alla luce splendente, e si sarebbe semplicemente sciogliere via
Nel sogno, non era competente che il sogno

Vivere sull’ombra, e quando ho finito il tempo
Ancora il ricordo, come un sospiro, più debole del silenzio
avrebbe fatto cantare le parole

IX. Vagabondaggio

È notte, tutte le finestre, prenderebbero le lampade
I sentieri, soli, chiari, fiochi, sconfinati
Endured…… andando su di loro
Ero io, solo, tutto solo, senza inseguire

La luna stava già tramontando, questi
Come una musica dolce, non c’era brezza
I paesaggi tremavano e svanivano con il sogno
Io, semplicemente, nel sonno, seguivo un sonno più profondo e l’oblio……
Anche ora, se ero preso da un grande affetto
Per lei, le mie mani erano molto sottili, per sostenere
Per il suo peso avevo sete di barcollare e cadere

Oh, la luminosità del sole nascente! Vieni presto… dormi! Svegliati……
Chiuso nella nebbia di cenere, mi sono congelato per un breve giorno.
Quando arrivò, la notte errante, il sogno, non feci altro che rimpiangerlo!

X. Il bagliore del sole nascente

Il sonno dell’ultima notte, sopra cadaveri sporchi
Chi, seduto?
Da quelle palpebre nere e profonde, anche ora
Ho disegnato una cosa, cos’è?

Tante cose, nella mia stanza come in una prigione
Come un tempio, scintillante, ondeggiante
Dov’è andata quella musica?
Dove è andata quella forma?
Ah, quel posto lì, che è rimasto?
Vano, vuoto, la mia giovinezza è stata trasferita!
Non volevo aspettarti

Eppure, immobile, ti sei seduto all’angolo del mio letto.
Guardando questo, chi è?
Come uno sa, e vorrebbe prendere, il segreto del sonno della scorsa notte

Elenco delle traduzioni di poesie
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